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Incendi di origine elettrica: quali sono le cause?

Gli incendi possono essere di origine elettrica e le cause possono essere molteplici. La maggior parte delle volte la pericolosità dell’energia elettrica viene associata a possibili contatti accidentali con parti in tensione, ma non è sempre così.
L’Inail e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nel documento “Rischio incendio ed esplosione in edilizia. Prevenzione e procedure di emergenza” ricordano che “se l’elettricità attraversa un circuito elettrico o altri materiali conduttori, si genera sempre uno sviluppo di calore (effetto Joule) che provoca un aumento di temperatura dei componenti”. 

Le principali cause degli incendi di origine elettrica
L’origine elettrica di un incendio è riconosciuta “solo nel caso in cui una corrente elettrica, a seguito di fenomeni termici causati da guasti o malfunzionamenti all’interno del sistema elettrico, porti all’innesco dell’incendio”. In alcuni casi l’innesco può derivare da eventi naturali come ad esempio i fulmini, oppure possono essere di natura dolosa.

Escludendo fulmini e scariche elettriche, il documento indica che le principali cause degli incendi di origine elettrica sono principalmente le seguenti:

• sovraccarico;
• guasto dell’isolamento (difetto o deterioramento),
• guasto ai terminali di collegamento (collegamenti inadeguati o allentati),
• guasto ai conduttori (rottura, danneggiamento, sezione ridotta).


Sovraccarico

Il sovraccarico generalmente è il “risultato di un difetto di progettazione o di aggiunte impreviste o non autorizzate alle installazioni”, quindi non è un guasto, ma “una condizione anomala di funzionamento che si verifica in un circuito elettricamente sano”. L’incendio può avvenire a causa del sovraccarico quando “la temperatura dell’isolante dei cavi sale fino a superare il valore massimo ammissibile e, a lungo andare, ciò causa il degrado dell’isolante”.

Guasto dell’isolamento
I componenti dei sistemi elettrici sono costituiti da materiali che sono soggetti ad un degrado progressivo dovuto all’invecchiamento. Questo può generare, in tempi più o meno brevi, dei malfunzionamenti. Nella maggior parte dei casi i guasti dell’isolamento sono dovuti al degrado dell’isolante che potrebbe essere generato anche da alcuni difetti di progettazione, manutenzione o utilizzo. Ci sono anche altri fattori esterni che ne determinano il deterioramento come “effetti ambientali (umidità, polveri, irraggiamento UV per installazioni all’esterno), surriscaldamento e attacchi di roditori”.

Guasto ai terminali di collegamento
Nel documento redatto dall’Inail e dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco si indica che nei sistemi elettrici vi sono spesso “connessioni in cui la corrente elettrica passa da un conduttore all’altro attraverso un semplice contatto”. A causa delle “escursioni termiche è difficile mantenere un corretto serraggio di tali connessioni, soprattutto per le installazioni più esposte agli agenti esterni”. In questo modo, in presenza di connessioni allentate, si possono generare surriscaldamenti.

Guasto ai conduttori
I danneggiamenti e le rotture dei conduttori possono essere causati da eccessive sollecitazioni meccaniche o vibrazioni. Queste possono essere generate da alcuni problemi di produzione o da un’installazione non eseguita perfettamente. In questo modo possono si creano le rotture dei cavi e, come specificato nel documento, “l’aumento di temperatura locale può provocare il surriscaldamento del rame che si ossida e, intorno ai 1250°C, inizia a fondere. Ciò può dar luogo a un piccolo traferro in grado di formare un arco elettrico. In corrispondenza della zona in cui è in atto il surriscaldamento, l’isolante avvia un processo di carbonizzazione, al termine del quale, in presenza di un arco stabilizzato, è possibile che si generino incendi”.

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