Gli infortuni sul lavoro sono ancora fin troppo frequenti. Secondo INAIL, nei primi 5 mesi del 2023, sono state presentate all’Istituto 245.857 denunce di infortuni sul lavoro. Di questi, 358 sono risultati fatali per i lavoratori. Questi dati sono ancora alti, ma sono in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Viceversa, tuttavia, sono cresciute le denunce di malattie professionali, che tra gennaio e maggio 2023 sono arrivate a quota 31.346.
I dati forniti da INAIL tengono conto sia degli incidenti accorsi sul luogo di lavoro che nel tragitto.
Da questi numeri, comunque, si evince quanto la questione della sicurezza e della prevenzione dell’infortunio lavorativo siano ancora temi centrali per tutte le aziende.
Infortunio sul lavoro: definizione
Un infortunio sul lavoro è un evento imprevisto e indesiderato che si verifica durante lo svolgimento delle attività lavorative o nel tragitto tra l’abitazione e la sede di lavoro (infortunio in itinere). Può causare danni fisici, psicologici o materiali a un lavoratore, di entità variabile a seconda dell’incidente o dell’attività svolta.
Ci sono situazioni in cui il rischio è più alto, come per chi esegue lavori in quota ed è soggetto a cadute, o anche per chi esegue lavori in spazi confinati e sospetti di inquinamento, tipo silos, vasche e cisterne. Tuttavia, sono frequenti anche incidenti con attrezzature e danni dovuti all’ esposizione a sostanze pericolose. Le circostanze che mettono a rischio la salute e la sicurezza del lavoratore possono quindi essere piuttosto varie.
La prevenzione degli infortuni sul lavoro è perciò un obiettivo chiave nella gestione della salute e sicurezza sul posto di lavoro. La responsabilità civile e penale in caso di infortuni o incidenti – anche mortali – è del datore di lavoro.
Cosa rischia il titolare in caso di infortuni sul lavoro
Il datore di lavoro è sempre responsabile della salute dei suoi lavoratori. In caso di incidente o infortunio sul lavoro, il titolare è ritenuto punibile per legge se ha omesso di attuare le misure di prevenzione, o se non ha vigilato sul rispetto di queste stesse misure.
Responsabilità civili e penali
L’azienda può essere incriminata per lesioni personali o anche per omicidio colposo: queste circostanze tuttavia devono essere denunciate dalla parte lesa. A rispondere sul piano civile e penale è il datore di lavoro, che può essere condannato anche ad un risarcimento pecuniario sia per il danno fisico che per il danno biologico.
Nel primo caso, il risarcimento copre le spese mediche e i giorni in cui il lavoratore non può svolgere la propria attività. Nel secondo caso copre anche eventuali danni a lungo termine o permanenti che minano la qualità della vita o l’attività lavorativa dell’infortunato.
Sanzioni amministrative
A queste sanzioni si sommano anche quelle di natura amministrativa generalmente comminate in forma di multa. Il datore può essere multato anche se non denuncia o non comunica un infortunio sul lavoro.
Inoltre, potrebbe essere sospesa la possibilità per l’azienda di svolgere l’attività e l’autorità potrebbe anche disporre la chiusura dell’esercizio.
Gli obblighi del datore di lavoro in caso di infortunio sul lavoro
In caso di incidente, il datore di lavoro deve rispettare alcuni obblighi:
2. Se il lavoratore presenta un certificato medico con prognosi di almeno 3 giorni, allora il datore di lavoro deve inviare una vera e propria denuncia ad INAIL;
3. Il titolare inoltre è sempre tenuto a pagare per intero al dipendente la giornata di lavoro in cui si è svolto l’incidente. La retribuzione delle successive giornate e dell’eventuale periodo di malattia dipende dal tipo di contratto;
Le professioni più a rischio di infortuni sul lavoro
Alcune professioni sono considerate più a rischio di infortuni a causa delle natura delle attività svolte e dell’esposizione a potenziali pericoli. Tra queste, a titolo esemplificativo, possiamo menzionare:
– Operatori e manutentori di macchine industriali: maneggiano macchinari in movimento o sostanze chimiche pericolose;
– Operai stradali e ferroviari: sono esposti alle intemperie, al traffico dei veicoli e svolgono anche attività di movimentazione di materiali ingombranti;
– Lavoratori in ambienti confinati come pozzi, serbatoi ecc: affrontano il rischio di asfissia, inalazione di gas e sostanze tossiche e incendi;
– Lavoratori agricoli: utilizzano attrezzature potenzialmente pericolose, maneggiano sostanze chimiche e sono a contatto con gli animali;
– Addetti alla pulizia di finestre o facciate esterne: affrontano sia i rischi legati ai lavori in quota sia quelli legati alle condizioni meteo;
– Operatori sanitari e medici: sono particolarmente esposti al rischio biologico;
– Operai del settore minerario: lavorano all’estrazione di minerali usando attrezzature pesanti, esplosivi ecc;
– Lavoratori dell’industria chimica: manipolano sostanze nocive o infiammabili.
Tuttavia senza adeguate misure di prevenzione dei rischi, per qualsiasi attività il rischio di infortuni sul lavoro può crescere sensibilmente. Viceversa, attraverso la cultura della prevenzione e il rispetto delle norme, è meno probabile che si verifichino incidenti che mettono a rischio la salute del lavoratore.
La prevenzione obbligatoria per gli infortuni di lavoro
Alcuni aspetti legati alla prevenzione degli infortuni sul lavoro sono obbligatori per le aziende. Tra questi l’uso dei DPI e la formazione dei dipendenti.
L’uso dei DPI
Dopo aver effettuato una valutazione dei rischi e aver redatto il DVR, il datore di lavoro (insieme al RSPP, al Medico Competente e al RSL) individua anche tutte le misure di mitigazione e prevenzione degli infortuni.
I DPI sono obbligatori ogni qualvolta le misure di prevenzione e mitigazione non bastano ad annullare i rischi per i lavoratori.
Esistono quindi tre categorie di Dispositivi di Protezione Individuale:
1. Prima Categoria, per proteggere da danni lievi;
2. Seconda Categoria, per proteggere da lesioni significative;
3. Terza Categoria o dispositivi salvavita per proteggere dal rischio morte.
Nel vasto scenario dei DPI rientrano diverse tipologie di dispositivi: indumenti, occhiali di protezione, mascherine, imbracature ecc.
Il datore di lavoro non ha solo l’obbligo di fornire i DPI ai lavoratori, ma anche di dare loro adeguata formazione e di assicurarsi che i dispositivi siano sempre funzionanti e che sia fatta regolare manutenzione.
La formazione
Un altro aspetto obbligatorio per la prevenzione degli infortuni è la formazione sulla sicurezza sul lavoro. La legge prevede corsi obbligatori per alcune figure come l’addetto antincendio, l’RSPP, l’RSPP Datore di Lavoro, gli addetti al primo soccorso, i lavoratori in quota che usano dispositivi salvavita, i lavoratori in ambienti confinati ecc.
Anche i lavoratori che non svolgono mansioni particolarmente a rischio o che non ricoprono ruoli di responsabilità nella strategia di sicurezza dell’azienda devono ricevere una formazione adeguata al livello di rischio a cui sono esposti nello svolgimento della loro mansione.
Attraverso la formazione, infatti, cresce la consapevolezza dei rischi e si diffondono le buone pratiche di lavoro. Risulta quindi uno strumento fondamentale non solo per essere a norma con gli obblighi imposti dalla legge, ma anche per tutelare i lavoratori.
Ottemperare a questi obblighi, peraltro, è indispensabile per il datore di lavoro, per avere tutele legali in caso di infortunio sul lavoro o incidenti mortali dei dipendenti.
Il gruppo Bosica e la prevenzione degli infortuni sul lavoro
Da decenni il gruppo Bosica è un punto di riferimento per le aziende del centro Italia, e non solo, per quanto concerne la sicurezza sui luoghi di lavoro e la prevenzione degli infortuni.
Da un lato, c’è la storica azienda Bosica – Sicurezza sul Lavoro che si occupa di fornitura, installazione e assistenza di DPI, attrezzature di sicurezza e sistemi antincendio. A questo core business si aggiungono i servizi di consulenza e sopralluogo prima della vendita e di smaltimento dei dispositivi e dei sistemi di sicurezza da sostituire.
Dall’altro lato, c’è Accademia Bosica, con un’esperienza pluriennale nel campo della formazione dei lavoratori. L’Accademia oggi si è completamente rinnovata sia nella sede fisica, grazie alle aule moderne e attrezzate, sia nella parte digitale. Infatti ha messo a disposizione dei clienti una piattaforma accessibile dal web, da cui ciascuna azienda può gestire tutti gli attestati dei propri dipendenti. La piattaforma consente anche di seguire i corsi online in modalità sincrona, o in e-learning in modalità asincrona.