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Sistemi di rivelazione incendi: la normativa UNI 11224:2019


La
normativa UNI 11224 Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi è stata aggiornata nella normativa UNI 11224:2019, che sostituisce la precedente edizione UNI 11224:2011. 


La versione aggiornata dall’
Ente Italiano di Normazione introduce la figura del Tecnico Manutentore. Con l’attuazione definitiva del Decreto Controlli (Decreto Ministeriale 2 settembre 2021), la cui proroga scadrà definitivamente a settembre 2024, la normativa UNI 11224:2019 assume una rilevanza ancora maggiore.


Che cosa prevede la normativa UNI 11224:2019


L’edizione 2019 della norma UNI 11224 tocca tre punti principali:

1)  La figura del tecnico manutentore qualificato;
2)  I test di funzionamento degli impianti antincendio, le verifiche, l’aggiornamento della documentazione e la verifica generale del sistema;
3)  La manutenzione periodica.

Il tecnico manutentore qualificato


Per la normativa UNI 11224:2019 il tecnico manutentore qualificato è
persona competente e qualificata che porta a termine i propri compiti in modo affidabile. 

Con il Decreto Controlli però le carte in tavola cambiano, perché viene fatto obbligo di qualifica dei tecnici manutentori antincendio. Tale qualifica può essere ottenuta solo attraverso un corso di formazione con esame finale presso centri di formazione autorizzati, con una commissione d’esame istituita dal Vigili del Fuoco, che rilasciano l’attestato professionale.

Il Decreto prevede percorsi formativi specifici, suddivisi per le varie tipologie di impianto antincendio soggette a manutenzione periodica. Tra questi, è presente anche il corso per Manutentore sistemi di rilevazione IRAI e allarme vocale per emergenza (EVAC).

Test, verifiche e documentazione


La normativa UNI 11224:2019 fornisce i dettagli per la
corretta manutenzione di ogni tipologia di impianto, che deve essere condotta sulla base del manuale d’istruzioni fornito dal produttore.

 

La norma UNI 11224:2019 detta anche la periodicità degli interventi di manutenzione e delle verifiche, che varia a seconda dell’età dell’impianto.


L’età dell’impianto è calcolata secondo due parametri:

– la data di consegna formale;
– i cicli, ossia i periodi di tempo tra la consegna formale e la verifica generale.

 

La normativa UNI 11224:2019 introduce un aspetto di notevole importanza rispetto alle precedenti edizioni, ossia la “verifica generale del sistema”. Si tratta di un insieme di attività che “devono” essere effettuate ogni 12 anni. Questo tipo di intervento è stato inserito nella versione del 2019 della normativa UNI 11224.

Le aziende, per svolgere la verifica generale del sistema, debbono effettuare una serie di attività che includono:


– accertamento delle parti di ricambio, identiche o compatibili con quelle installate;
– accertamento della invariabilità dell’impianto o, per meglio dire, dell’assenza di cambiamenti o modifiche sostanziali, che comportano la riprogettazione totale o parziale dell’impianto.

 

In questo caso, la normativa UNI 11224 sposa quanto previsto dal Decreto Controlli, che attribuisce al tecnico manutentore qualificato una serie di prerogative, tra le quali: controlli documentali; controlli visivi, manuali o strumentali; manutenzione periodica e straordinaria; verifica generale del sistema; registrazione e documentazione per ciascun intervento ecc.

 

Resta obbligatorio verificare il 100% delle componenti dei dispositivi di rilevazione convenzionali sin dal primo controllo. 

 

Invece per i rilevatori analogici indirizzati sono previste diverse periodicità in base all’età dell’impianto.

1)  0-6 anni dalla consegna: controllo funzionale del 50% delle componenti ogni anno (oppure del 25% ogni 6 mesi):

2)  7-12 anni dalla consegna: controllo funzionale del 100% delle componenti ogni anno (oppure del 50% ogni 6 mesi);
3)  12+ anni: esistono tre diverse possibilità:

– la revisione in fabbrica, eseguita insieme al produttore dell’impianto, con eventuale sostituzione delle componenti obsolete o rovinate;
– la prova reale secondo la normativa UNI 9795, con l’innesco di focolai reali. La prova si considera superata se il suo tempo di reazione non supera del 20% quello di un impianto di rilevazione nuovo;
– sostituzione delle componenti, che azzera l’anzianità dell’impianto.
 

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